mercoledì 11 luglio 2012

LA SFIDA DELLA MUMMIA di Elizabeth Peters


Un’eroina di Jane Austen all’ombra delle piramidi. Londra, 1880, Amelia Peabody riceve una ingente eredità dal padre e, incurante di essere ormai una zitella di ben trentadue anni, decide di rifiutare ogni corteggiatore e di dedicarsi alla sua più grande passione, l’archeologia. Così parte alla volta dell’Egitto. Durante il viaggio, nella tappa romana, si imbatte in Evelyn, una giovane inglese in disgrazia, che è stata appena abbandonata dall’uomo che amava, un italiano rubacuori a caccia di dote, e diseredata dal ricco nonno. Amelia si prende a cuore la sorte della ragazza e decide di portarla con sé. In Egitto il caso (o dovrei dire Eros) vuole che le due dolci fanciulle si imbattano in due fratelli archeologi, inglesi, (…) impegnati negli scavi di alcune tombe egizie. E’ naturalmente amore a prima vista e il quartetto si ritrova presto in un sito archeologico sulle rive del Nilo dove la notte appare la mummia di un sacerdote.

Un libro divertente, immancabile se ci si vuole rilassare sotto l’ombrellone. Le descrizioni della navigazione sul Nilo, dei tramonti, del Cairo, dei siti archeologici sono molto poetici e affascinanti. Il romanzo scorre via veloce, la scrittura e la trama sono semplici, ma efficaci. I personaggi sono un po’ stereotipati, ma devo ammettere che gli stereotipi inglesi calati in una situazione bordeline come uno scavo in Egitto a fine Ottocento, creano una mix interessante e divertente che ti tiene incollato alle pagine. Ebbene, sì,  ho trovato anche divertenti gli assalti notturni della mummia che terrorizza i superstiziosi egiziani del villaggio, ma che non fa per niente paura agli impavidi e razionali studiosi inglesi.

Il titolo in originale è “Crocodile on the Sandbank”, molto più significativo e calzante del titolo italiano, e racchiude l’essenza del romanzo, come la poesia dell’incipit cela in realtà il mistero della mummia:

L’amore della mia amata è sull’altra sponda;
un’ampia distesa d’acqua ci separa
e il coccodrillo attende sulla riva.

Mi immergo nell’acqua e cammino sui flutti;
il mio cuore è più forte degli abissi
ed è il suo amore che mi dà la forza.

L’happy end è d’obbligo e si intuisce fin dalla copertina. Ma non c’è niente di male nel ribadire ancora una volta la morale di Bridget Jones: non importa a quale epoca appartenga la zitella, prima o poi il principe azzurro arriva…


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